RAGIONE CONTRO AUTOSTIMA
Perché spesso seminari di gruppo o libri sull’autostima non
sembrano funzionare come speriamo?
Perché in entrambi i casi si commette l’errore di dare per scontata la definizione di
autostima, che a ben guardare non è uguale per tutti. Ciò che rende una
persona fiduciosa di sé stessa può non avere alcun valore per un’altra.
Non solo, ma spesso si propone un percorso inverso rispetto a ciò che accade nella realtà: prima
acquisisco fiducia in me stesso e poi mi muovo nel mondo.
Eppure, accettando per vera la premessa (assai condivisibile
aggiungerei) che autostima e fiducia in sé stessi siano sinonimi, possiamo
riflettere su cosa significa dare
fiducia ad una persona.
Come ci ricorda Watzlavick, ragione e fiducia non possono coesistere1: fidarsi è un
atto di coraggio, se vogliamo un atto irrazionale, fatto alla cieca. Si corre sempre un rischio e l’unico
salvagente che abbiamo è quello di fidarsi a piccole dosi.
Non è molto diverso da quello che dovremmo fare con noi
stessi: metterci alla prova come
metteremo alla prova gli altri. Non attendere che la sicurezza del risultato
sia antecedente all’azione.
L’autostima
non è mai a priori, non arriva mai prima dell’azione ma sempre dopo aver
superato una prova.
L’aspetto speciale è che non sempre è necessario ottenere “buoni voti”
per piacersi di più.
Spesso basta solo averci provato.
Dr.ssa Sabrina Trojani
www.studiopsicologiaverona.it
www.studiopsicologiaverona.it
1”Guardarsi dentro rende ciechi”, Ed.Tea, 2007,
pag.87
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